Il teatro in TV: possibile?
Quando ero bambino in televisione si poteva vedere il teatro.
I classici venivano messi in onda da attori di grande fama e bravura, i registi erano fra i migliori in circolazione e la recitazione non concedeva quasi nulla alla televisione e ai suoi sussurri. La cosa durò alcuni anni, abbastanza evidentemente perché qualcosa del teatro mi parlasse dentro e mi facesse scegliere in tempi successivi di diventare un professionista. Non ricordo quanti anni siano stati. Molti forse, ma poi la cosa finì. Il teatro smise di essere messo in onda in televisione e scomparve quasi del tutto. Del teatro non si vedevano più le messe in scena, ma di teatro si parlava. Si vedeva addirittura cosa accadeva prima, nel corso delle prove, ma all'apertura del sipario, un altro ideale sipario si chiudeva e per i telespettatori lo spettacolo finiva.
Voglio Teatro! Reality teatro television.
Qualcuno diceva che era un modo per salvaguardare il teatro, perché la televisione non lo uccidesse. Erano scuse. Del teatro non importava niente a nessuno. E poi se anche avesse rubato qualche spettatore, avrebbe in ogni caso creato l'interesse e ampliato la base del pubblico potenziale. Come è accaduto a me.
Qualcuno diceva che era un modo per salvaguardare il teatro, perché la televisione non lo uccidesse. Erano scuse. Del teatro non importava niente a nessuno. E poi se anche avesse rubato qualche spettatore, avrebbe in ogni caso creato l'interesse e ampliato la base del pubblico potenziale. Come è accaduto a me.
Per questo motivo ho pensato di realizzare un reality che usi il teatro come strumento di conoscenza personale e degli altri. Il teatro dà e guida le emozioni, esattamente come accade nella vita reale. Ecco allora "Voglio Teatro!", (credo) il primo reality teatrale. Il meccanismo, come si vede nel video della prima puntata (cliccate sul frame sopra o qui), è semplice. Un gruppo di persone decide di passare attraverso l'esperienza di una messa in scena per i motivi più diversi, e per fare ciò ha bisogno che arrivi io con Teatro d'Appartamento. La relazione, il confronto con dei professionisti del teatro risolve alcuni problemi tecnici e ne mette in luce altri, creando a catena ostacoli e soluzioni. In questo primo caso abbiamo alcune persone delle professioni più diverse, che decidono di provarsi attori. Si vedranno le prove, le difficoltà, i desideri di affermazione, le timidezze, gli ostacoli e ciò che si può sperimentare quando ci si trasforma in attori. Il tutto a Barcellona. Per questo motivo la lingua usata è lo spagnolo (e un tocco di catalano), ma credo che chiunque possa capire ciò che avviene. Buona visione, allora, e ditemi cosa ne pensate.
Ultima notazione. Sarà un caso che abbia potuto realizzare il programma a Barcellona e non in Italia?
A posteri...
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