Il corpo dell'attore e il mimo di Decroux.
Introduzione
Quando si aprì il sipario la platea si riempì di risate di scherno. Come dare loro torto. Gli attori erano seminudi e il loro viso era coperto da uno straccio. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere e nessuno poteva immaginare che quella rappresentazione a cui stavano assistendo era l'inizio di una rivoluzione. Alla scuola parigina "du Vieux Colombier" Etienne Decroux aveva messo in scena il primo esperimento di quello che sarebbe diventato un filone teatrale che avrebbe portato ad esiti straordinariamente nuovi.
Ma quale era la grande novità? Sarebbe troppo lungo raccontare tutto, ma forse si può dire semplicemente che Decroux seppe costruire una grammatica del corpo che ancora oggi risulta utilissima per gli allievi attori che vogliono calcare le scene professionalmente. L'intuizione di Decroux può essere sintetizzata così: se è vero che tutta la letteratura mondiale può essere trascritta attraverso l'uso di pochi segni (le lettere dell'alfabeto), perché non dare al corpo degli strumenti altrettanto potenti per diventare teatralmente intellegibile? Definì una divisione del corpo in 5 parti e 3 movimenti di base, l'inclinazione, la rotazione e la traslazione. Tali movimenti nella loro infinita articolazione avrebbero permesso al corpo di dire tutto! L'intuizione era geniale, ma avrebbe avuto bisogno di tempo per penetrare il mondo teatrale che nei primi anni del secolo scorso era ancora intriso di vizi ottocenteschi. Decroux aveva bisogno di tempo, di fedeli compagni di strada (ad esempio Jean-Louis Barrault) e di una visione del teatro che superasse l'ordinario. Decroux era un genio e riuscì in tutto ciò, salvo poi congelarsi nella sua stessa grammatica che da strumento si trasformò a poco a poco in fine ultimo della rappresentazione teatrale. Decroux fu un grande teorico e maestro, ma furono altri a conquistare i grandi successi internazionali (Marcel Marceau e lo stesso Barrault).
Da oggi comincerò a scrivere delle lezioni, ovviamente limitate, sulla grammatica del corpo di Decroux, nella speranza che ciò possa essere di aiuto a ricordare il grande maestro e a fornire lo spunto per uno studio più approfondito della corporalità teatrale. Gli attori hanno ancora bisogno di Decroux.
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